ANNUAL N° 3
PROLOGO
In un luogo oltre
la comprensione umana due esseri di mondi diversi s’incontrano. Uno è un alieno
il cui aspetto ricorda vagamente una cavalletta. Vive per un solo scopo: la
distruzione di tutto ciò che vive. L’altro un tempo era un essere umano, poi ha
barattato la sua umanità per sete di potere. La loro empia alleanza è destinata
a portare solo lutti e disgrazie.
In un angolo semidimenticato di una
gran da città c’è un breve sfrigolio nell’aria ed il destino di due universi si
ritrova improvvisamente in bilico.
1.
Universo
MIT. New York, Palazzo del Daily Bugle. Ti chiami Jeff Mace ed alzi gli occhi dallo
schermo dopo aver contemplato le ultime parole dell’articolo che hai appena
finito di scrivere, dedicato alla cattura della Baronessa, moglie
dell’apparentemente defunto Helmut Zemo a cui era a quanto pare succeduta alla
guida della sua organizzazione criminal-terroristica. Heike Zemo è stata anche
smascherata come Incappucciata, leader di una recente formazione di Signori del
Male che tentò un ricatto globale.[1]
Di conseguenza, il Dipartimento della Giustizia ha rilasciato una dichiarazione
per cui tutte le accuse a carico di Dallas Riordan, accusata di essere lei
stessa l’Incappucciata.
La Baronessa ha reso una pirena
confessione di tutte le sue attività, comprese quelle come Incappucciata,
scagionando completamente Dallas Riordan, ma sorprendentemente ha taciuto di
avere scoperto che Dallas stessa è la supereroina internazionale nota come
Citizen V. Una questione d’onore forse? Chi può dirlo? Forse spera di usare
quest’informazione nel prossimo futuro. Intanto è in viaggio per la Volta per
scontare una condanna abbastanza lunga… o così si spera.
Sei
contento per Dallas: hai imparato ad apprezzarla parecchio durante le avventure
che avete avuto insieme rispettivamente nei panni di Capitan America e Citizen
V. Si merita di riavere la sua vita e speri che dopo tanto tempo sia capace di
riadattarsi.
Nel
tuo articolo hai taciuto il ruolo del misterioso Mike Roges. Quando tu e
Citizen V siete arrivati negli Stati Uniti, Rogers è stato preso in consegna da
non meglio identificati agenti della Sicurezza Interna e sia tu che tuo padre
sospettate che difficilmente ci sarà un processo pubblico per lui per qualunque
accusa a suo carico.[2].
Hai avuto modo di parlare
con tuo padre sul legame che lo unisce a Rogers ed è sempre più chiaro che c’è
una lunga e complicata storia dietro quell’uomo, una storia che vale
sicuramente la pena di approfondire.
-Ehi ragazzo, smettila di sognare.- ti si
rivolge il tuo capo Charlie Snow –Joy Mercado ha appena telefonato: pare che
nei pressi di negozietto di Hell’s Kitchen si sia aperto una specie di portale
dimensionale che comunica con una Terra parallela.-
Ottimo
dono della sintesi, pensi.
-Hell’s Kitchen?- esclami –E come mai? Di
solito queste cose non accadono al Four Freedom Plaza od al Palazzo dei
Vendicatori?-
-Ecco quello che mi piace di te ragazzo: stai
acquisendo lo spirito del vero newyorkese.-
Aldilà
delle battute, può essere un affare serio, forse dovresti avvisare i
Vendicatori.
-Qualcuno cerca di raggiungerti al cellulare,
ragazzo.- ti dice Charlie –mandalo all’inferno: hai un lavoro da fare.-
Non
è un comune cellulare: è il ronzio della Communicard dei Vendicatori. Non hai
bisogno di avvisarli: sono loro che stanno avvisando te, A quanto pare, Jeff
Mace potrebbe subire un seccante ritardo nel suo viaggio verso Hell’s Kitchen.
Capitan America potrebbe avere la precedenza.
Universo
MUSA. New York. Rifugio segreto di Capitan America. Il suo nome è James
Buchanan Barnes, ma per una parte significativa della sua vita il nome a cui ha
risposto di più è stato Bucky. Si, proprio il partner di Capitan America per
decenni creduto morto, mentre invece era stato raccolto da un sottomarino
sovietico. In seguito gli era stato fatto il lavaggio del cervello per
trasformarlo in un efficientissimo killer noto come il Soldato d’Inverno. Se
sembra ancora giovane è perché ha passato gran parte di questi decenni in
animazione sospesa, “scongelato” ogni volta che c’era bisogno dei suoi servigi.
Il ricordo di quei giorni brucia ancora nella sua coscienza e lui cerca di
annegare il senso di colpa in un programma di allenamenti intensivi nella
palestra sotterranea in cui si trova.
-Bucky…- è la voce del suo compagno di squadra
nei Nuovi Vendicatori Clint Barton, già Occhio di Falco ed oggi Ronin -C’è
qualcosa che dovresti vedere anche tu.-
-Arrivo.- risponde. Bucky. Per loro è ancora
il suo nome. Solo Natasha lo chiama James e nessuno Cap. Del resto, neanche lui
riesce a pensare a se stesso come il nuovo Capitan America, specie ora che
Steve Rogers è tornato dalla morte.
Indossa
la sua versione della famosa uniforme a stelle e strisce e si concede solo un
attimo per dare un’occhiata al braccio bionico che dal 1945 sostituisce il suo
braccio sinistro, perduto in una fatale esplosione che ha cambiato il corso di
tutta la sua vita, per tacere delle vite di tanti altri.
Raggiunge una saletta
adiacente, in cui trova i suoi compagni: Jessica Drew, la
prima Donna Ragno; Carol Danvers, la sola, originale, Miss Marvel, Luke Cage e
sua moglie Jessica Jones; Daniel Rand alias, Iron Fist; Ronin, alias Clint
Barton e la sua ex moglie presunta morta e scopertasi essere viva e vegeta,
Mimo, ovvero Barbara “Bobbi” Morse. Sono intenti a guardare la TV che sta trasmettendo
il servizio di una certa Trish Tilby.
<<Qui è Trish
Tilby che vi parla da Hell’s Kitchen, dove in questo vicolo è successo qualcosa
che ha dell’incredibile persino per questa città. Sono qui con una collega che
non avrei mai pensato di intervistare…Trish Tilby>>.
<<Anche per
me è strano, Trish – risponde l’altra donna, con la stessa voce e perfino la
stessa espressione sul viso <<Come potete vedere da queste immagini,
alcune persone sono apparse all’improvviso in questo vicolo; sembra che ci sia
una sorta di portale invisibile che mette in comunicazione questa città con…con
un’altra città non esattamente identica. Trish?>>
<<Da quanto
abbiamo potuto capire, le due città fanno parte di due linee temporali parallele:
nel vostro universo, per esempio, lo S.H.I.E.LD. è stato rimpiazzato dalla
H.A.M.M.ER. e gli Skrull hanno invaso la terra. Da dove provengo io, invece,
sono stati i marziani a cercare di conquistare il mondo.>>
<<In quello
che è stato chiamato “universo MIT” nell’articolo di Frontline.com che ha dato
per primo la notizia, per esempio, la cosiddetta Guerra Civile e l’attacco di
Hulk non sono mai avvenuti; e questa è solo la prima di numerose differenze che
stiamo scoprendo in diretta.>>
-Un nuovo universo,
una Terra parallela, sai che novità.- commenta Ronin.
-Parla per te.-
interviene Cage –A me non capita spesso.-
A me ancora meno, pensa il
riluttante Capitan America.
-Io dico andare a
cercare i Vendicatori di quel mondo.- dice ancora Ronin.
-E perché?- chiede
Mimo –Vorresti coinvolgerli in uno dei tuoi piani senza capo né coda?-
-Grazie per il
sostegno. Credo che dovremmo avvertirli di che tipo sia Osborn prima che cadano
in uno dei suoi tranelli.-
-Mi sembra
sensato.- commenta Carol Danvers.
-Che cosa ti fa
pensare che esistano dei Vendicatori dall’altra parte della barriera?- chiede
Bucky.
Clint
Barton fa un sogghigno.
-Credimi: quale che
sia il loro nome, dall’altra parte c’è almeno un supergruppo. È stato così in
ogni Terra alternativa che ho visitato.-
Lo dice con molta naturalezza, pensa
Bucky, come se per lui fosse davvero una cosa abituale e magari lo è. Certo,
anch’io ho incontrato la mia parte di bizzarrie, come quella bellissima aliena
dagli occhi d’oro o quella specie di Cervello Vivente,[3]
per tacere dei super robot del Teschio Rosso, ma erano cose rare, mentre loro
si comportano come se fosse roba da tutti i giorni. Chissà se Steve[4]
ha avuto i suoi stessi problemi di adattamento?
-Quindi che
suggerisci di fare?- chiede Cage.
-Raggiungere il
portale prima che gli scagnozzi di Osborn si mettano a presidiarlo e passare
dall’altra parte…- replica Ronin -…, poi decideremo il da farsi. Tu sei con
noi?-
Cage
guarda verso la moglie e la figlia, poi scuote la testa con aria scettica.
-D’accordo.-
replica -Almeno uno che abbia la testa sulle spalle ci vuole nel vostro
gruppo.-
-Forse dovremmo
aspettare Steve e sentire il suo parere.- interviene Cap.
-Non ne abbiamo il
tempo.- insiste Ronin –Lui capirà e ci verrà dietro se potrà.
Bucky scuote la testa.
Preferirebbe aspettare Steve Rogers, ma non lascerà i suoi compagni.
Universo
MIT. Falls Church, Virginia, Per il Maggiore Elizabeth Mary Mace è un
piacere tornare al suo appartamento e ad una parvenza di vita normale dopo aver
rischiato di essere uccisa da due pazzoidi superterroristi di cui uno era
praticamente un fantasma.[5]
Adesso tutto quello che vuole è farsi una bella doccia e dormire una giornata
intera, poi magari telefonerà a Marty Mitchell per folleggiare un po’ insieme.
Si merita una pausa prima di tornare al lavoro.
I suoi abiti finiscono ad
uno ad uno sul pavimento o sul divano lungo il tragitto per la doccia in cui
Liz si infila soddisfatta. Com’è bello lasciarsi andare, pensa, mentre il getto
d’acqua scorre sul suo corpo, poi, come spesso accade in questi casi, l’incanto
è rotto dal trillo insistente di un telefono.
Borbottando bestemmie che
avrebbero fatto la felicità del suo sergente istruttore all’accademia, Liz
corre verso il cellulare. Il trillo è quello riservato alle comunicazioni
speciali, quindi sa di chi si tratta: il colonnello Michael Rossi, suo
superiore nella speciale sezione della D.I.A.[6]
che si occupa di minacce superumane alla sicurezza militare, ma è possibile che
ce ne sia già una nuova?
-Mi dica signore.- risponde, grata che il
video non sia momentaneamente in funzione, magari Rossi avrebbe gradito lo
spettacolo, ma lei ne sarebbe stata meno soddisfatta.
<<Accenda la TV maggiore, canale CNBC o
WWN.>>
Liz
fa come le è stato richiesto e si trova a guardare il servizio di Trish Tilby.
-Con tutto il rispetto, signore… dice la
ragazza -… non capisco che c’entriamo noi. Non vedo minacce specifiche alla
sicurezza militare, nulla che possa interessare la D.I.A. insomma.-
<<Non faccia l’avvocato con me,
maggiore. I nostri esperti concordano tutti che ciò che ha creato il portale è
una potenziale minaccia per la nostra difesa. In ogni caso, io voglio essere
presente se accadrà qualcosa.>>
-Lei, signore?-
<<Non sono sempre stato un burocrate da
scrivania, maggiore. Se ha letto la mia scheda, e scommetto che l’ha fatto,
dovrebbe saperlo. In ogni caso. Quanto le ci vuole ad essere pronta? Le basta
mezz’ora?>>
Liz
si guarda sconsolata i capelli bagnati.
-Mi bastano venti minuti.- risponde.
<<Si faccia trovare tra un’ora al
compound dei Marines a Quantico. Ci sarà un elicottero ad attenderci per
portarci a New York in un lampo.>>
Rossi
interrompe la comunicazione e Liz comincia a prepararsi.
2.
Universo
MIT. Stark Tower, Quartier Generale Temporaneo dei Vendicatori. Quando raggiungi la sala
riunioni, sono già tutti lì.
<<Ben arrivato
Cap.>> ti apostrofa Iron Man <<Stavamo giusto aspettando te.>>
-Scusate, io...-
-Non rimproverarlo troppo, Iron Man…-
interviene Thunderstrike-… o non smetterà mai di sentirsi un novellino… ed io
so cosa vuol dire.-
<<Hai
ragione. Non volevo certo essere offensivo, Cap.>>
-Nessun problema da parte mia.- rispondi
–Quanto è seria la situazione?- chiedi.
-A dire il vero, non lo sappiamo ancora
valutare.- risponde Visione -Dopo l’apertura del
portale non è più accaduto nulla di rilevante o che le ordinarie forze di
polizia non possano gestire, per il momento.-
-Non vorrei guastarvi la festa…- interviene
Sersi -… ma stando al notiziario che ho appena sentito, sei tizi in costume
sono appena apparsi dal portale e vengono dall’altro universo. I soli
identificati con sicurezza sono una specie di Cap e Miss Marvel.-
-A questo punto, è necessario investigare sul
posto.-
-Allora andiamo.- dici. Sei ansioso dii
scoprire chi è Capitan America dall’altra parte e quanto diverse siano le
vostre vite.
Universo
MUSA. Hell’s Kitchen. Nei pressi del portale, pochi minuti fa. Capitan
America, o Bucky che dir si voglia non nasconde la sua perplessità.
-Arrivare fin qui non è stato difficile, ma
presto o tardi, gli sgherri di Osborn potrebbero rintracciarci.- dice.
-Se oltrepassiamo il portale, dovremmo essere
a posto.- interviene la Donna Ragno -Non oseranno inseguirci in quell’altro
universo col rischio di scatenare un incidente.-
-Fossi in te non ci farei troppo affidamento.-
replica Ronin –Conosco Osborn: è completamente schizzato e non è facile
prevedere cosa farà. In ogni caso, dov’è quel dannato portale? Stando a quel
che si dice dovrebbe essere nei pressi di quel piccolo Curio Shop. Lo Stan’s
Amazing Universal Store.-
-Insomma, quello
là, della cui insegna si vedono lampeggiare solo le lettere M.U.S.A.- indica
Mimo.
-Tutto giusto,
ragazza.- commenta Luke Cage –ma ora come troviamo qualcosa di invisibile?-
In quel momento il braccio destro di
Luke sembra scomparire nel nulla.
-Direi che
l’abbiamo già trovato.- commenta ridacchiando Miss Marvel –Allora che si fa, si
va?-
-Inutile
aspettare.- è la risposta di Bucky e salta oltre il portale invisibile. I suoi
compagni esitano solo una breve frazione di secondo, poi saltano anche loro.
L’aria sembra sfrigolare per un
istante, poi i sette supereroi sono oltre il portale.
-Eccoci in un nuovo
universo.- commenta Jessica Drew.
-Nuovo per noi, ma
non certo per i suoi abitanti.- replica Bucky –Ora che si fa, andiamo da
quell’avvocato di cui ci parlavi?-
-Se assomiglia al
suo doppio dalle nostre parti, ci potrà aiutare, si.- risponde Cage -Spero che
non gli assomigli troppo però, o saranno guai.-
-A proposito di guai…- li interrompe Bobbi
Morse –nel caso vi fosse sfuggito, Clint e Danny sono spariti.-
-Maledizione.-
esclama Bucky - E adesso?-
-Adesso niente.-
ribatte Cage –Sia Danny che Clint sono abbastanza cresciuti da sapersela cavare
da soli. Ci raggiungeranno in seguito. Ora noi abbiamo da fare. Troviamoci un posto
riparato, dove potrete indossare gli abiti civili che avete portato con voi.-
-A me non servono.-
dice Miss Marvel, mentre si illumina e si ritrasforma in Carol Danvers.
-Voi fate quel che
vi pare.- sentenzia Mimo –Io vado dietro a Clint prima che si cacci in qualche
guaio, cosa di cui è sempre stato specialista.-
E così dicendo, corre lontano. Cage
scuote la testa e poi dice:
-Se avete finito, è
ora di muovere le chiappe.-
Per quanto non sia sicuro che quella
di Cage sia una buona idea, Bucky non può fare altro che seguirlo. La lealtà
verso i compagni d’arme è importante e se Steve fosse con lui, glielo direbbe
sicuramente.
E così vanno verso un ignoto
destino.
Universo MIT. New York, Harlem. Sede
cittadina del Senatore di Stato Sam Wilson.
Sarah Wilson Carver osserva suo fratello assorto nei suoi pensieri. È in
momenti come questi che le ricorda il loro padre: la stessa espressione che
aveva prima di prendere una decisione seria. Più di una volta lei ha invidiato
al Reverendo Paul Wilson la capacità di prendere con apparente disinvoltura le
decisioni più difficili. Sarebbe così orgoglioso della strada intrapresa da
Sam.
-Ehi zio Sam... –
gli si rivolge Jody Carver, il figlio di Sarah –Com’è che non sei andato a
Hell’s Kitchen a dare un’occhiata a quel portale nei panni di Falcon?-
Sam Wilson alza la testa e sorride,
mentre risponde:
-Non m’interessa
molto, Jody. I Vendicatori mi hanno mandato un allarme, ma non mi hanno
richiamato. Vuol dire che non la ritengono un’emergenza particolarmente grave… e
a me va bene così.-
-Ma non sei nemmeno
un po’ curioso di sapere se dall’altra parte c’è un Sam Wilson e come gli è
andata.- insiste Jody.
-Se c’è un Sam
Wilson dall’altra parte…- replica tranquillo Sam –Spero che abbia fatto scelte
migliori delle mie... che non abbia mollato l’Università per fare il piccolo
criminale, ad esempio.-
-Non…non eri in
te.- interviene Sarah -… L’assassinio di papà ti aveva…-
-Inutile che cerchi
di giustificarmi, Sarah, Io so cosa ho fatto e so che non ci sono scuse. Se non
altro il destino mi ha concesso una seconda possibilità.-
-Forse anche una
terza, se accetterai la candidatura a Rappresentante per il distretto di
Harlem.- replica sua sorella.
-Dici che dovrei?
Ho la sensazione che il Senatore Rakim cerchi di manipolare per coinvolgermi
nelle sue beghe politiche.-
-E con questo? Lui
può avere tutte le idee che gli pare, ma non può certo comandarti a bacchetta.
Sta a te non farti usare e perseguire il bene della comunità.-
-Mamma ha ragione.-
insiste Joey.
-E parla proprio come
tuo nonno.- ribatte –Sicura che non vuoi farti ordinare, Sarah?-
-Sono troppo
vecchia e poi non credo di essere adatta.-
-Chissà... beh,
sapete che vi dico?- Credo che mi farò un voletto per schiarirmi le idee.
Chiudi tu qui, Sarah?-
-Non temere, senatore.-
Pochi minuti dopo Falcon sorvola i
cieli di Harlem. Non lo avrebbe mai ammesso davanti a suo nipote, ma, in
effetti, ha davvero un po’ di curiosità sul suo doppio del mondo aldilà del
portale, ma è determinato a non farsi coinvolgere.
Peccato
che i desideri e la realtà non vadano quasi mai d’accordo.
3.
Universo MUSA. New York. Rifugio segreto dei
Nuovi Vendicatori. Il suo nome è Steve Rogers ed un tempo era l’eroe
conosciuto come Capitan America, poi è apparentemente morto (ha perso il conto ormai
di quante volte gli è successo) ed il suo posto come simbolo degli ideali
americani è stato preso dal suo amico ed allievo Bucky. Per motivi tutti suoi[7] ha
deciso di non riprendere il ruolo di Capitan America e lasciarlo a Bucky, il
che lo ha lasciato con delle decisioni da prendere sul suo futuro. È tornato da
un breve giro per schiarirsi le idee ed ha trovato il rifugio vuoto. Una breve
nota di Bucky lo ha informato della situazione. La stessa nota lo pregava di
guardare nello zainetto che gli ha lasciato e quando Steve lo fa, non può fare
a meno di sorridere.
Universo MIT. Virginia. Cimitero Nazionale
di Arlington. Steve Rogers guarda la piccola lapide bianca e mormora
un…
-Mi dispiace.-
Lui
non ha colpe, ne è ben consapevole. Anche se fosse stato negli Stati Uniti non
sarebbe stato comunque in grado di intervenire per impedire l’assassinio di
Peggy Carter o anche quello di Anna Kapplebaum, se è per questo.[8] Altri
crimini che si aggiungono alla lista di quelli per cui il Teschio Rosso non
pagherà mai abbastanza.
Ha
amato Peggy. Intensamente e per poco tempo, prima che la guerra gliela portasse
via facendo sì che lui la credesse morta per molto, troppo tempo. Non era stato
il ricordo di Peggy ad avvicinarlo a Sharon, che le somigliava come una goccia
d’acqua? Che domanda sciocca.
-Addio Mademoiselle.- sussurra allontanandosi
dalla piccola tomba e lanciando un ultimo sguardo alla statua di Capitan
America poco lontano.
-Riposa in pace, tu che puoi.- Mormora.
Il
viaggio da Arlington sino a New York è abbastanza lungo da consentirgli di
riflettere sulla sua vita e sulle pieghe inaspettate che ha preso ultimamente.
Le disgrazie non
vengono mai da sole, dice un vecchio proverbio e Steve ha scoperto quanto sia
vero quando Nick lo ha informato della morte di Peggy e che non era la sola
brutta notizia, quindi gli ha detto di Anna Kapplebaum e solo dopo, mostrando
un imbarazzo che non era decisamente da lui, gli ha parlato di Connie Ferrari,
assassinata, pare, da un cecchino russo[9].Se
non altro non è stata una vendetta di uno dei suoi antichi nemici. Magra
consolazione, se di consolazione si può parlare.
Amava quella donna
giovane e determinata tanto da sbaragliare tutti gli avversari e farsi eleggere
primo Procuratore Distrettuale donna di Manhattan? Avrebbe risposto di si solo
pochi giorni fa, ora non sembra avere più importanza. Di certo lei lo amava: la
loro relazione stava andando bene ed anche se all’inizio lei era rimasta
perplessa da certe sue decisioni come l’andare a vivere in Connecticut e
mettersi a fare l’insegnante, aveva di buon grado accettato i cambiamenti.
Avrebbero potuto a vere un buon futuro insieme, pensa Steve, ma il destino ha
voluto altrimenti, lo stesso destino che gli ha fatto seppellire più gente di
quanta avrebbe pensato possibile. Un po’ di tempo fa l’Uomo Ragno gli disse che
secondo lui i supereroi non erano destinati ad avere vite felici. Pare che
avesse ragione. Certo… lui non era un supereroe, non più… e cos’era allora?
Mentre stava
riflettendo, il suo aereo è arrivato a New York e lui si tuffa nell’atmosfera
della Grande Mela.
Passa davanti ad un
pub irlandese e colto da un impulso decide di entrarvi.
-Che posso darti, straniero?- gli chiede il
barman –Ti va una birra?-
-Veramente di solito non bevo.-
-E allora che ci fai qui?-
-Buona domanda. Una birra non mi farà male,
dopotutto.-
-Ottima scelta. Sei nuovo di queste parti?
Non mi pare di averti mai visto prima.-
-Ci venivo molti anni fa a… recuperare mio
padre… ma erano moli anni che non ci mettevo più piede.-
Quasi
80 o forse più, ma non è il caso di farlo sapere al barman. Steve dà
un’occhiata verso la TV, che trasmette notizie sul portale.
-Un portale verso un’altra Terra?- commenta
il barman –Questo mondo diventa sempre più pazzo.-
-Puoi dirlo forte.- replica Steve.
Universo
MUSA. New York. Appartamento di Sharon Carter. Sharon guarda ancora la
cicatrice sul suo ventre e si chiede per l’ennesima volta come sarebbe stato se
avesse avuto il bambino. Meglio che Steve non ne sappia niente, non ha bisogno
di un dolore in più. Se ha notato la cicatrice, non ha fatto domande. Che
gentiluomo.
-Non pensarci troppo.- dice una voce alle sue
spalle. -Fa solo male.-
Sharon
si volta e davanti a lei vede la Vedova Nera. Come ha fatto ad entrare?
Ripensandoci, non vuole saperlo.
-Che ci fai qui?- la apostrofa - Credevo che
fossi con Stark e la Potts.-
-Se la caveranno per un po’ anche senza di
me.-
-Perché sei qui e che ne sai di cosa sto
provando?-
-Ne so più di quanto mi piacerebbe, ma non è
di questo che volevo parlare. Dov’è Steve?-
-Non lo so. Non mi sorprenderei se fosse
andato ad indagare su quel portale assieme ai Vendicatori.-
-Proprio per il portale sono tornata: è nel
bel mezzo di Hell’s Kitchen e con Devil nelle condizioni in cui è ora, questo
può portare solo guai.-
-Dopo tutto questo tempo gli sei ancora…
leale.-
-A qualcuno o qualcosa bisogna pur essere
leali, non te l’ha insegnato quel boy scout del tuo ragazzo?-
Senza
aspettare risposta Natasha Romanoff apre una finestra e salta. Sharon la guarda
andar via appesa al robustissimo filo che fuoriesce da uno dei suoi bracciali,
poi chiude la finestra, indossa la sua tuta da combattimento e si prepara ad
ogni evenienza.
4.
Universo MIT.
A
dire il vero, ti senti un po’ un peso piuma in una squadra composta oltre a te
da Visione, Scarlet, Wonder Man e Sersi e devi ripeterti che sei Capitan
America e non ti sono permesse esitazioni… ma qualche perplessità forse si.
-Sei davvero sicuro
che siano qui, Visione?- chiedi –Voglio dire: che ci andrebbero a fare quattro
super fuggiaschi da un universo alternativo in un consultorio legale gratuito?-
-Forse vogliono un
consiglio su come richiedere l’asilo politico.- commenta Wonder Man.-
-Ti pare il momento
di scherzare, Simon?- lo rimprovera bonariamente Scarlet.
-È sempre il
momento di scherzare, Wanda. La rimbrotta Sersi –Fattelo dire da una che
nonostante i suoi guai non ha mai sottovalutato il potere di una risata.-
Nel frattempo siete scesi dal
velivolo e Visione vi zittisce tutti.
-Se volete tacere
un momento… I miei sensori individuano 5 persone all’interno di una sola unità,
l’ufficio al piano terra: tre di sesso maschile e due di sesso femminile ed
almeno tre di loro mostrano tracce di energie superumane. Sono qui.-
-Bene... e adesso
che si fa?- chiedi.
-Io passerò
attraverso il soffitto e li sorprenderò. Voi raggiungete la porta, pronti ad
intervenire se si dimostrassero ostili.-.
Così dicendo la
Visione si rende intangibile e comincia a scendere, mentre Wonder Man afferra te
e Scarlet e Sersi levita fino a terra.
Nel
frattempo la Visione ha completato la sua discesa e raggiunto l’ufficio. Come
già sapeva, ci sono cinque persone quasi tutte identificabili per lui: oltre
all’avvocato Matt Murdock, il titolare dell’ufficio, ci sono: Luke Cage, Carol
Danvers, Jessica Drew e... il quarto indossa una versione modificata del
costume di Capitan America, ma non è Steve Rogers o altri che Visione conosca.
-Chiedo scusa per
l’intromissione...- dice con una voce metallica ed al
tempo stesso spettrale -… ma questi uomini sono ricercati.-
-Andate,
vi copro io – annuncia la donna, bionda identificata come Carol Danvers, poi
rilascia una scarica di energia dalle mani. Visione non si aspettava una
reazione simile e si è reso tangibile troppo presto: il colpo è sufficiente a
scaraventarlo dall’altra parte della stanza.
Il
corpo della bionda è avvolto da un lampo di luce, ed i suoi vestiti sono
rimpiazzati dal costume di Miss Marvel. La donna identificata come Jessica Drew
lascia cadere a terra l’impermeabile, rivelando di indossare il costume della
Donna Ragno poi afferra Murdock per la giacca borbottando:
-Andiamo, Matt, non
abbiamo molto tempo.-
-Al contrario –
interviene una voce femminile, la voce di una donna che tutti i presenti ben
conoscono... appena entrata dalla porta i cui cardini hanno ceduto sotto una
leggera spinta;
L‘uomo
col costume di Capitan America non si interroga su quante siano poche le
possibilità che tutto ciò accada con una precisione così conveniente, non
quando riconosce la donna, che non ha mai incontrato prima, ma di cui ha letto
le sinistre imprese.
-Scarlet! Ci
mancava solo questa!!! – esclama, recuperando lo scudo agganciato alla schiena
e lanciandolo con abbastanza forza da non lasciare alla donna il tempo di reagire
lanciando un incantesimo o quello che è… ed è proprio in quel momento che un
secondo scudo rimbalza sul primo. Entrambi gli scudi eseguono una serie di
rimbalzi impossibili, tornando ai legittimi proprietari: Capitan America e
Capitan America.
-Steve!? – vi
lasciate scappare entrambi.
-Okay gente, time
out – richiama l’attenzione Luke Cage, prima di aiutare Murdock a rialzarsi.
-Tutto a posto?-
gli chiede
-Ne ho passate di
peggio, Luke. E a quanto ho capito, anche la mia controparte nella vostra
realtà.
-Matt, la tua vita
è un gran casino in qualsiasi universo.- replica Luke. Poi si rivolge ai nuovi
arrivati –Amici, anche se di solito non rifiuto mai una bella rissa, direi che
non è il caso di batterci fra di noi, dopotutto stiamo tutti dalla stessa parte,
giusto?-
-Per quanto mi
riguarda, si. – intervieni tu e porgi la mano all’altro Capitan America –Da
queste parti mi chiamano Capitan America, ma non sono Steve Rogers.-
L’altro accetta la stretta di mano
ed accenna ad un sorriso.
-Neanch’io sono
Steve Rogers. Ed anche nel mio mondo insistono a chiamarmi Capitan America.-
I due gruppi di eroi cominciano a
chiacchierare.
-Questi uomini sono
ricercati? Hai davvero detto così? Cavoli, Viz, ero convinto che la diplomazia
fosse stata inserita nella tua programmazione.-
-Non ho scusanti,
in effetti, Simon.-
-Nuovi
Vendicatori? Ed i vecchi che fine hanno fatto?-
-Storia lunga.-
Mentre l’altro Capitan America ti
racconta la sua storia; Tu non puoi fare a meno di meravigliarti di come le
cose nell’altro universo siano andate in modo diverso eppure per certi versi
simile.
Hai davanti a te nientemeno che
James Buchanan Barnes, il Bucky originale, vivo. Che ne direbbe Rogers se lo
sapesse? E chissà se…
In quel momento ecco che arriva una
comunicazione di Iron Man:
<<Ci sono novità, gente. Qui...>>
-Fammi indovinare…-
interviene Wonder Man -… vi siete ritrovati in casa un Clint Barton in pigiama
da ninja e la sua mogliettina creduta morta.-
<<Come… avete incontrato gli altri Nuovi
Vendicatori, giusto?>>
-Complimenti Testa di ferro, hai davvero un
bell’intuito. Che si fa? Torniamo alla Torre con i nostri nuovi amici?-
<E alla svelta anche. Ci sono un sacco di cose
di cui parlare.>>
Non ti serve essere
un profeta per sapere che altri guai sono in arrivo.
Universo
MUSA. New York City, da qualche parte
tra Harlem e Hell’s Kitchen. Sam Wilson, alias Falcon, vola riflettendo
sulla sua vita. Negli ultimi tempi, tra i piani del Teschio Rosso ed i contorti
piani di Norman Osborn, gli sembra di non conoscere pace da un bel po’ di
tempo. Unica nota positiva il ritorno di Steve dalla morte… o quello che era.
Ci voleva anche questa storia del portale dimensionale. Se non avesse ricevuto
la chiamata di Steve, se ne sarebbe tenuto alla larga, ma non può dire di no al
suo vecchio amico.
Il
grido del suo falco lo distoglie dai suoi pensieri.
-Cosa c’è vecchio amico? Stavo andando
proprio dritto nel portale? Si estende anche verso il cielo? Questa non è
proprio roba per noi vecchio amico, che aspettano i cervelloni come Reed
Richards ad intervenire?-
La
risposta a questa domanda dovrà aspettare ancora un po’.
Universo
MIT. Quantico, Virginia, base del Corpo dei Marines. Quando Liz Mace arriva trafelata
sulla pista, il colonnello Michael Rossi è in piedi accanto ad un elicottero Sikorsky
VH-60N, (comunemente detto Whitehawk per distinguerlo dal suo gemello
utilizzato per operazioni belliche, il Blackhawk) pronto a
partire.
-Un trasporto da
VIP signore?- commenta Liz
-Quando occorre, so
farmi valere.- risponde sorridendo Rossi.
-Immagino che
dovrei essere impressionata. Devo dire che lo sono?-
-Salga e si metta
al suo posto, Maggiore, non l’ho autorizzata ad essere impertinente.-
-Mi scusi,
signore.-
-Ho detto che non
l’ho autorizzata, non che non può esserlo.-
Non
appena i due hanno agganciato le cinture di sicurezza che li tengono ben fermi
ai loro posti l’elicottero comincia a decollare.
-Atterreremo sul
tetto del Federal Building di New York e da lì andremo direttamente sul luogo.-
-Non mi è ancora
chiaro cosa dovremmo fare una volta arrivati a Hell’s Kitchen, signore.-
Rossi s fa sfuggire un sogghigno.
-Immagino che
improvviseremo.- replica –E se non succederà niente di grave, meglio così non
le pare?-
5.
Universo MIT. New York, Stark Tower. Chi ha mai visto così
tanti eroi in costume nella stessa stanza? Non James Buchanan Barnes, questo è
certo, non ce n’erano nemmeno così tanti in giro ai suoi tempi, gli pare.
Si
allontana da discussioni che non riescono ad interessarlo ed ecco che il
servizievole maggiordomo gli si avvicina.
-Desidera una tazza di the, signore?—chiede.
Ci sono cose che sembrano uguali
dappertutto. Edwin Jarvis sembra essere una di queste. Bucky non l’ha mai
conosciuto, lavora per il gruppo di Henry Pym[10] nel suo
universo, ma ha sentito spesso i suoi compagni di squadra magnificarne le doti
quasi come se, invece di un maggiordomo, fosse una leggenda. Assaggiando il suo
the comincia a capire perché.
-Tutto a posto… Bucky? Gli chiede il Capitan
America di questo mondo –Devi scusarmi se ti sembro un po’ intimidito, ma… ma
tu per me tu sei una vera leggenda.-
-Cose che capitano quando sei creduto morto
per decenni… e qui la mia controparte pare morta sul serio.-
-Si… anche se la tua presenza qui getta una
luce del tutto nuova sull’intera faccenda. E se…-
Già.
E se anche il Bucky di questo mondo fosse sopravvissuto per essere trasformato
in un freddo killer senz’anima? Forse per lui, sarebbe meglio esser morto
preservare intatto il suo ricordo, non avere la coscienza macchiata da parecchi
omicidi. E se invece fosse vivo anche lui, non sarebbe meglio che qualcuno lo
salvasse finché è ancora possibile?
Bucky
scaccia il pensiero.
-Ti ringrazio di avermi detto chi sei,
veramente. Conoscevo tuo nonno, ragazzo. Il Patriota. Nessuno più degno di lui
poteva rimpiazzare Steve dopo la nostra scomparsa ed anche tu, a quel che
capisco, stai facendo un buon lavoro.-
Prima
che una risposta possa esser data, una voce li richiama all’ordine.
-Ci si rilassa durante una riunione d’emergenza?
Questo è inaccettabile.-
-Buck questo è U.S.Agent, la nostra personale
spina nel fianco. È assolutamente convinto che siamo tutti mammolette senza
spina dorsale.-
-Il che è assolutamente vero.- ribatte Agent
–Anche se devo ammettere che sei stato all’altezza della situazione più di una
volta.-
-Quindi tu sei l’U.S.Agent di questo mondo…-
interviene Bucky –E il tuo doppio laggiù…- indica un altro U.S.Agent -… è
spigoloso quanto te?-
-Anche di più… forse. D‘altra parte,
difendere il sogno americano è un lavoro duro, tu dovresti saperlo bene,
Bucky.-
-E, infatti, è così. So bene quanto è facile
non sentirsi all’altezza.-
-Se la smettete di chiacchierare a vanvera…-
interviene brusco l’altro U.S.Agent -… ci sono delle novità.-
Mentre
lo segue, Bucky incrocia il suo sguardo e si non può fare a meno di chiedersi
cosa ci sia dietro a quegli occhi disprezzo, invidia, ammirazione? Forse
neanche lui lo sa.
Stando
a quanto mostrano le immagini sul grande monitor, mentre loro perdevano tempo a
discutere, l’Ercole del mondo MIT ha pensato bene di filarsela e farsi un
giretto nei pressi del portale ed ha finito per darsele di santa ragione con
l’Ares del mondo MUSA con il risultato che a turno uno dei due si ritrova
proiettato oltre il portale dai pugni dell’altro.
-Tipico di quegli
esaltati che si fanno chiamare dei – commenta Mimo.
-Non dirlo a Thor,
ma sono d’accordo – ribadisce Thunderstrike.
-Suggerisco di
recarci tutti al portale per fermare questa follia.- interviene Visione.
-Sarebbe anche una
bella idea… se io ed i miei amici non corressimo il rischio di essere arrestati
da quelli della H.A.M.M.E.R. non appena messo il naso dall’altra parte.- dice
Luke Cage.
-Intendi dire che
intendi restare indietro?- gli chiede Stature, del gruppo che nell’altro universo
è noto come Potenti Vendicatori.
-Niente affatto.
Non vedo l’ora di suonarle ancora a quegli Oscuri Vendicatori messi insieme da
Osborn.-
-Se mi è
consentito…- interviene il Capitan America di questo mondo -… io direi che è
meglio che i vostri gruppi rimangano defilati, mentre una nostra delegazione va
a trattare con quell’Osborn. Non credo che caricarli a testa bassa serva a
qualcosa in questa situazione.-
-Io preferirei
farlo lo stesso…- aggiunge Bucky -… ma il ragazzo non ha tutti i torti.
I due Capitan America
si scambiano uno sguardo d’intesa.
Universo MUSA. Hell’s Kitchen, nei pressi
del portale. Falcon sta osservando la scena. Lo scontro tra un
gruppetto di Vendicatori di quell’altro mondo parallelo e quelli di Osborn è stato
davvero interessante. Osborn ed i suoi le hanno prese sode.[11]
Peccato che quell’Iron Man abbia interrotto la battaglia troppo presto. A quel che ha capito hanno fatto una specie
di patto di non belligeranza in attesa di risolvere la crisi.[12]
Non si dovrebbero mai fare patti con Osborn, ne nascono solo guai.
-Sam… sono felice
di trovarti qui.-
-Cap!- esclama
Falcon, mentre Steve Rogers, nei panni di Capitan America balza sullo stesso
tetto dove si trova lui.
-Questa crisi ti ha
portato allo scoperto, pare.-
-Merito di
Bucky. Mi ha lasciato una nota… e questo
costume. Sono venuto a fare la mia parte.-.
-Sono sicuro che
sarai molto utile, quando avremo capito cosa sta succedendo.-
Ed in quel momento accade qualcosa
che cambia tutta la situazione.
Universo MIT. New York. Hell’s Kitchen. Steve
Rogers è appena uscito dalla stazione della Metro. Non sa bene per quale motivo
abbia deciso di venire qui prima di ripartire per il Connecticut. Non ha alcun
motivo di trattenersi a New York ormai, se non una dannata curiosità. Se
qualcuno dei suoi amici lo riconoscesse, la sua copertura sarebbe compromessa.
Improvvisamente accade qualcosa che
non può non attirare la sua attenzione: un lampo improvviso illumina tutto il
quartiere. Mentre si protegge gli occhi Steve non può saperlo, ma il portale è
ora visibile: un quadrato di luce della stessa larghezza del vicolo in cui è
apparso. Resta così solo per pochi istanti, prima di espandersi verso l’alto
come una lama di luce la cui visione è a dir poco accecante.
Per quanto il buon senso gli dica di
non farlo, Steve inizia a correre verso la fonte di quella luce.
6.
Sul confine dei due
universi. Una colonna di luce abbagliante si alza da
Hell’s Kitchen squarciando il cielo. È perfettamente visibile da entrambi i
lati del portale e mentre la terra trema e le finestre, vibrano, milioni di
newyorkesi in entrambi gli universi guardano verso l’alto per capire cosa stia
succedendo. C’è chi urla, chi lancia bestemmie, chi semplicemente resta
impalato ad osservare lo strano fenomeno.
Poi tutto cessa: la quiete prima
della tempesta.
Universo MIT. New York, Hell’s Kitchen. Le
nuvole sputano un oggetto in fiamme grande quanto metà portaerei, ed è allora
che scoppia il panico. La carcassa fumante dell’Eliveicolo precipita
rapidamente, non più sorretta a mezz’aria dai suoi potenti motori, e la sua
ombra sempre più grande fa ghiacciare le ossa di chi si ricorda di una tragica
mattina di settembre.
A
bordo di ciò che resta dell’Eliveicolo, Nick Fury si è aggrappato ad una delle
paratie squarciate per evitare di cadere nel vuoto. Vede avvicinarsi i palazzi;
sa fin troppo bene che cadendo da un’altezza del genere l’Eliveicolo ne causerà
il crollo. Migliaia di persone stanno per morire.
-State calmi, la
situazione è sotto controllo – dice una voce dal volume così amplificato da
poter essere udita da tutta New York.
Una luce gialla
oscura la vista del grattacielo. Un uomo in costume si avvicina alla paratia,
le braccia incrociate sul petto; i bracciali dorati che brillano ai suoi polsi
illuminano cioè che resta dell’Eliveicolo.
-Ottimo tempismo,
ragazzo. Non ti si vede da queste parti da un po’ – lo saluta Nick Fury.
-Qualcuno mi ha
detto che vi serviva una mano a salvare l’universo – risponde Quasar.
Quel che resta dell’Eliveicolo viene
fatto atterrare in un luogo sicuro e la vista che segue sconcerterebbe chiunque
forse, ma non il vendicatore dai bracciali dorati. Dal relitto escono due
Mister Fantastic, due Bruce Banner, accompagnati da un ragazzo coreano, due
Henry Pym di cui uno in costume da Calabrone e l’altro in un costume che non
riconosce,[13] due
T’Challa di Wakanda di cui uno in borghese ed uno in costume da Pantera Nera ed
un Iron Man.
-Cos’è? Avevate
finito le scorte?-
<<Se questo era un tentativo di umorismo, Quasar…
rinunciaci.>> ribatte
Iron Man <<In
ogni caso… ottimo tempismo, complimenti.>>
-Grazie, ho fatto molto allenamento. Ora se
qualcuno volesse spiegarmi cosa sta succedendo…-
<<Dopo… che fine ha fatto Osborn?>>
-Se l’è filata mentre l’Eliveicolo precipitava.-
commenta Nick Fury –Bel vigliacco egoista. Questo è l’uomo che dall’altra parte
hanno messo al mio posto. Begli idioti.-
-Non capisco. Chi è questo Osborn?- chiede
Quasar.
-Ti spiegheremo tutto con calma, Quasar - interviene
Pantera Nera.
-Temo non ci sia abbastanza tempo…- lo
interrompe il Reed Richards MUSA-… se i nostri calcoli sono corretti…-
-… questo pianeta e forse l’intero universo,
per tacere della sua controparte oltre il portale non dureranno che poche ore.-
conclude il Reed Richards MIT.
Mai
una buona notizia con questi qui, pensa Fury.
Universo MUSA. New York, Hell’s Kitchen. Sono gli eroi di due mondi ed hanno
attraversato il portale per salvarli. Con terrore crescente hanno ascoltato non
uno, ma ben due Reed Richards spiegare che hanno solo sei ore per impedire la
distruzione dei due pianeti gemelli e forse dell’intero universo.[14]
E quando Reed illustra il piano d’azione…
-… Il portale può essere sovraccaricato una
volta sola: una seconda distruggerebbe l’universo in pochi secondi. Dobbiamo
assolutamente evitare che Norman Osborn tenti una cosa del genere…e l’unico
modo per farlo è allearci con lui.-
…
le voci di protesta aumentano sino a ritmi insopportabili, poi un improvviso
fulmine a ciel sereno colpisce il terreno fondendo l’asfalto e zittendo i
presenti.
-Adesso
basta – interviene una voce
che può dare ordini al cielo per diritto di nascita, mentre un uomo in un
familiare costume lascia andare la mano del Dio del Tuono, afferrando un palo
della luce ed eseguendo un’acrobazia per poter scendere a terra.
-Se non avete dimenticato come si fa, ci sono
due mondi da salvare – interviene Capitan America.
7.
Universo MIT. New York. Hell’s Kitchen. Steve
Rogers, senza farsi vedere ha osservato i suoi vecchi compagni oltrepassare il
portale assieme a quelli che debbono essere i Vendicatori dell’altro universo.
Al diavolo i suoi buoni propositi, deve raggiungerli.
-Non servirebbe a
nulla.-
La voce viene da appena sopra la sua
testa. Accanto a lui si è appena materializzato l’Osservatore.
-Che fai qui?- gli
chiede Steve –Se sei sceso fin qui dalla tua cittadella vuol dire che la crisi
è seria.-
-Si. È
potenzialmente molto seria. Le prossime ore saranno decisive per stabilirlo ed
io e la mia controparte nell’altro Universo non possiamo che osservare ed
aspettare.-
-Il tuo maledetto
voto di non interferenza. Ma non vincola me. Mi hai impedito di andare ad
aiutarli, perché’?-
-Io non ti ho impedito nulla Steve Rogers e mi scuso se la mai improvvisa apparizione ed il mio commento ad alta voce ai tuoi pensieri ti hanno impedito di fare quanto volevi. Questo potrebbe essere interpretato come un atto di interferenza, ma è stato del tutto involontario. Ora temo che sarai costretto ad aspettare con me l’epilogo di questo conflitto.-
Universo MUSA.
La tua attenzione è di nuovo
attratta dal resto dei tuoi compagni. Le trattative con Osborn sono finite.[15]
In qualche modo ci ha pensato la nuova arrivata, a convincerli. Non per nulla
dice di essere Atena, la dea della Saggezza del Pantheon Greco-Romano. Queste
cose ti lasciano sempre un po’ frastornato, ma ti ci abituerai… se vivrai oltre
le prossime quattro ore cioè.
Sembra
che sia ora di salvare il mondo, anche se non sei sicuro di aver capito come.
-Dove andiamo,
allora?- chiedi.
<<Alla
fonte dei nostri guai.>> è la risposta di Iron Man.
Universo MIT.
Hell’s Kitchen. Nei pressi del portale. Prima la
luce accecante e poi, quando tutto sembrava essersi stabilizzato, ecco che il
portale ha cominciato a vomitare ninja della Mano e sciami di alieni insettoidi
ed è cominciato il caos.
Liz Mace si è trovata
improvvisamente separata da Mike Rossi e ne approfitta per trovare un rifugio
sicuro in cui abbandonare la sua divisa ed indossare il costume di American
Dream. Anche se dovesse incrociare Rossi, lui non dovrebbe sospettare che c’è
lei dietro la maschera (ammesso che già non lo sospetti, come lei teme).New
York è l’ultimo posto in cui uno dovrebbe sorprendersi di trovare una
supereroina. Mn che meno una con i colori di Capitan America.
Dall’altra parte del portale sarà lo
stesso? Si sente come una spettatrice arrivata a metà film e con seri problemi
a capire la trama.
Poco importa, perché adesso è in
gioco la sopravvivenza. Abbatte un ninja che si dissolve ai suoi piedi, ma due
alieni le si avventano contro, Il suo scudo fotonico para un primo attacco e
mentre si prepara ad affrontarne un altro, uno degli alieni è aggredito da un
falco e l’altro si ritrova sollevato e sbattuto contro un vicino muro da una
figura volante.
-Falcon!- esclama
American Dream.
-Ho pensato che ti
potesse servire un po’ d’aiuto.- dice Sam Wilson.
-Eccome! Hai per caso visto…-
-Il tuo fratellino
a stelle e strisce? Credo sia andato dall’altra parte del portale col resto dei
pezzi grossi, mentre a noi di retroguardia spetta ripulire le strade.-
Un modo brusco per esprimerlo, ma
American Dream concorda. Non l’ammetterebbe mai, ma è preoccupata. Suo fratello
sa cavarsela da solo, ma lei vorrebbe ugualmente essere al suo fianco in questo
momento.
8.
Zona Negativa.
Uno scudo bianco, rosso e blu disarma cinque soldati insettoidi rimbalzando da
uno all’altro; subito dopo, un secondo scudo esattamente identico mette al
tappeto gli alieni.
-Niente male,
ragazzo – si congratula Steve Rogers MUSA, recuperando il suo scudo.
-Ho dovuto fare un
bel po’ di pratica prima di riuscirci – replichi tu alzando le spalle
-Il mio doppio
sarebbe fiero di te, ne sono certo. Tony, Reed, questa sembra la Zona Negativa,
siete sicuri che questo sia il posto giusto?
<<I
miei sensori non funzionano bene in questa dimensione, ma a giudicare dal
comitato di benvenuto direi di sì. E ti ho già detto che non sono Stark>>
insiste Iron
Man MIT.
-Ancora non riesco a credere che abbiamo perso così tanto tempo da lasciare a Victor la prima mossa – risponde Mister Fantastic MIT.
<<Se
non aveste insistito con quello stupido summit, avremmo risolto la questione da
soli>> risponde Iron Patriot.
-E come? Non vedo il
tuo cane da guardia da nessuna parte – replica Luke Cage, facendo scrocchiare
rumorosamente le nocche.
-Questo non è il
momento, Luke – lo redarguisce Rogers.
L’Uomo
Ragno MUSA si volta di scatto, dopo aver intrappolato un alieno nella
ragnatela; il senso di ragno lo sta avvertendo di un pericolo imminente.
-A tutti tranne che
ad Osborn: questo sarebbe un ottimo momento per spostarsi – avvisa prima di
saltare via.
Giusto
in tempo, perché una massa di metallo infuocato precipita rumorosamente al
suolo. Gli eroi pensano subito ad un diverso tipo di attacco, ma devono
ricredersi.
Appena
la nuvola di polvere sollevata dallo schianto si dirada, è chiaro che
all’interno di quella massa di metallo carbonizzata c’è un uomo. E a giudicare
dal colore del mantello ormai ridotto a brandelli, è il Dottor Destino.
Questo
non è certo un buon segno, pensi tu.
Universo MIT. New York, Hell’s Kitchen. Steve
Rogers si rivolge all’Osservatore e dice:
-Immagino che non
mi dirai cosa sta succedendo.-
-Perché no?-
replica l’Osservatore –Il mio compito è osservare senza interferire. Una
spiegazione non è un’interferenza. Due esseri molto potenti: Annihilus della
Zona Negativa di questa realtà ed il potente stregone sopravvissuto all’Era di
Atlantide di nome Thulsa Doom dell’altra, si sono messi d’accordo per creare il
portale unendo scienza e magia per poi usarlo per la conquista di entrambe le
realtà.-
-Thulsa Doom…
questo nome mi ricorda qualcosa che ho letto da bambino. Annihilus… questo
spiega i guerrieri insettoidi. Vengono dalla Zona Negativa, quindi, ed i miei
amici…-
-Sono lì ora. Un
nuovo elemento si è aggiunto allo scenario. I Dottor Destino di entrambi i
mondi si sono uniti per impadronirsi della macchina di potere di Thulsa Doom e
Annihilus per poi usarla allo scopo di riplasmare la realtà a loro immagine e
somiglianza.-
-Tipico di Destino
in qualunque realtà. Gliel’ho visto fare almeno un paio di volte. Ed ora che
sta accadendo?-
-Un semplice
collegamento mentale ti permetterà di vedere quello che io e la mia controparte
stiamo monitorando. Sarà più efficace di ogni parola.-
In un attimo Steve Rogers è
collegato alle menti di ben due Osservatori e vede quello che vedono loro:
invisibile spettatore del dramma che sta decidendo il fato di due mondi.
I due Dottor Destino sono riusciti a
sconfiggere Thulsa Doom e Annihilus e si è impadronito del suo potere.
I Vendicatori di entrambi i mondi
non sono riusciti ad impedirlo, distratti da altri avversari. Steve vede
combattere uniti non due ma ben tre Capitan America. Uno è il giovane Mace e si
batte molto bene. Il secondo è lui stesso o meglio il suo doppio. Dunque qui
non si è ritirato o è morto. Il terzo… indossa un costume un po’ differente ed
impugna non lo scudo ma una pistola. Chi può essere? C’è qualcosa di
terribilmente familiare in lui.
L’attenzione
di Steve è improvvisamente distratta da un altro avvenimento: una giovane donna
bionda che non conosce, con una M tatuata all’altezza dell’occhio sinistro urla
come se la stessero lacerando in due, barcolla, mentre il sangue cola copioso
del suo naso e dalle orecchie.
Si chiama Layla Miller e sta morendo.
Steve Rogers non sa come faccia a saperlo, ma non importa, perché sa anche che
può far niente per lei, può solo vederla cadere, poi qualcosa lo tocca: la sua
mente è invasa da immagini e ricordi che non sono suoi. Immagini di tre vite si
riversano in lui.
È il 2 maggio 1945 e lui non può
fare altro che vedere il suo partner Bucky investito in pieno dalla forza
dell’esplosione di un aereo sperimentale. Cade nelle fredde acque
dell’Atlantico con la dolorosa consapevolezza di non essere riuscito a
salvarlo.
È sempre il 2 maggio 1945 ed osserva
una carica esplosiva che comprende di non poter disinnescare. Cade nelle fredde
acque dell’oceano ed attende l’oblio.
Contempla lo scudo. Gli è stato
chiesto di prendersi sulle spalle un fardello pesante. Ne sarà all’altezza?
Percorre i corridoi dell’Eliveicolo
rubato dal Teschio Rosso, aiutando a camminare l’uomo che potrebbe essere il
suo gemello. Non lo lascerà morire se potrà evitarlo, poi arriva l’esplosione e
la caduta verso le acque sotto di loro.
-Che
mi sta succedendo?-
Urlano all’unisono ben quattro
Capitan America.
Zona Negativa. La
battaglia contro gli eserciti di Destino non sta procedendo bene: è difficile concentrarsi
sulla battaglia, quando ne stai combattendo un’altra con te stesso.
-Whoa! Terremoto in
arrivo! – avvisa l’Uomo Ragno, afferrandoti per un braccio Capitan America
evitandoti di precipitare nel burrone che si sta creando, per poi saltare via.
Non aspetti di essere ritornato a terra prima di dare ordini:
-Dobbiamo
approfittare dell’attacco di Sentry per tenere Destino sotto pressione! Thor,
Iron Man, Quasar, attaccatelo dall’altro; Hulk, Cosa, Ercole, attaccatelo dal
basso. Tutti gli altri, raduniamoci attorno al portale!-
-Hey, ma non
c’erano tre Capitan America prima che Destino iniziasse i suoi discorsi
megalomani? Tu quale sei…Bucky, il ragazzo MIT o l’originale?- chiede l’Uomo
Ragno.
-Sì – rispondi
lanciando lo scudo, che rimbalza su quattro nemici prima di essere nuovamente
nelle tue mani una volta che sei sceso a terra.
-Ed io che credevo
di avere dei problemi con i cloni!-
Senti il cervello che ti scoppia.
Per qualche oscuro motivo, invece di fondervi con le vostre controparti dei
rispettivi mondi voi tre Capitan America vi siete fusi insieme pur essendo tre
persone diverse. Stai faticando a tenere coesa la tua mente, ma non puoi
mollare adesso. In troppi hanno bisogno di te.
-La strana energia
della pistola del Teschio che ha spedito la mia coscienza a spasso nel tempo[16]
deve aver interferito col processo di fusione, è l’unica spiegazione che mi
viene in mente.- dice ad alta voce la parte di te che è Steve Rogers.
Non ti è di molto aiuto saperlo.
Ogni secondo che passa le vostre individualità si stanno spegnendo e per voi il
processo è più doloroso… ma se a voi sta succedendo questo, che ne è delle
vostre controparti effettive? Cosa sta accadendo a Jeff Mace MUSA, se ne esiste
uno, ed a Steve Rogers e Bucky Barnes MIT? Sono ancora individui singoli oppure
anche le loro coscienze sin sono fuse con le vostre e nel marasma che sono le
vostre menti semplicemente non ve ne rendete conto?
Sei… siete destinati a non saperlo
mai.
-Cosa… è accaduto?-
chiede Steve Rogers MIT. Mentre gli sembra di risvegliarsi da una specie di
sogno.
-Quando sembrava
all’apice del suo potere il Dottor Destino ha perduto.- risponde semplicemente
l’Osservatore –Il genio scientifico di Reed Richards, unito alle misteriose
energie della ragazzina di nome Layla Miller ed alla magia di Loki è riuscito
ad invertire il processo di fusione tra i vari universi.[17]
-È stato
stranissimo.- commenta Steve –Per un attimo mi sono sentito parte di loro. Ho
condiviso i loro ricordi, anche se non mi sono davvero fuso con loro... almeno
credo. Il mio doppio aveva ragione sul motivo della loro fusione?-
-Chi può dirlo?-
-Mi chiedevo… e se
quella fusione anomala avesse interferito con tutto il processo rallentandolo
quanto è bastato perché fosse trovata una soluzione?-
-Tutto è
possibile.- è la sibillina risposta dell’Osservatore.
-Tutti quei ricordi
ora stanno svanendo.- dice Steve passandosi le mani sulla fronte.
-Un peso troppo
grande per un solo uomo i ricordi di tre vite.-
-Eppure… se Bucky è
vivo in quell’altra realtà… perché non potrebbe esserlo nella nostra? Dovrò
chiedere a Nick se sa qualcosa di un Soldato d’Inverno se… se sarò capace di
ricordarmelo.-
-Al momento
opportuno avrai le tue risposte. Per ora lascia che un benefico oblio ti
avvolga. Un giorno saprai quello che devi sapere, ma fino a quel giorno, è
giusto che tu dimentichi.
E
così dicendo l'Osservatore svanisce e con lui anche i ricordi svaniscono
rapidi, lasciando in Steve solo la consapevolezza che tutto è finito bene.
Quanto
al domani... non è ben sicuro del perché
ma sa che se ci saranno nuove sfide, ci saranno anche nuove speranze e chiunque
cui sai dietro la maschera di Capitan America saprà combattere le prime e
sostenere le seconde.
EPILOGO
Universo MIT. Hell’s Kitchen. È davvero tutto
finito. Il Dottor Destino, anzi i Dottor Destino di due mondi sono riusciti a
fuggire, ma il loro piano è stato sventato. Il Norman Osborn MUSA è stato
imprigionato ed ora è diretto in una prigione federale in attesa di essere
giudicato per i suoi crimini… sempre ché non lo dichiarino infermo di mente.
Eppure c’è della
tristezza in te, perché stai per separarti da due persone con cui condividi gli
ideali e per un breve periodo molto di più.
-Hai fatto un buon lavoro ragazzo.- gli dice
Steve Rogers MUSA mettendogli una mano sulla spalla –Con te lo scudo è davvero
in buone mani.-
-Grazie signore.-
-Steve non riesce proprio ad evitare di
sembrare solenne…- interviene Barnes -… da parte mia, ti dico solo…continua
così.-
-Grazie Bucky… farò del mio meglio te lo
prometto.-
Li
guardi attraversare il portale che poi si chiude per sempre.
-Piantala di sognare ad occhi aperti
ragazzo.- ti si rivolge Nick Fury –Questa crisi è finita, ma domani ce ne
saranno altre. Dovresti saperlo anche tu, dopotutto: sei o non sei Capitan
America?-.
-Si Lo sono, colonnello.- rispondi con un
leggero sorriso –Lo sono davvero.-
FINE
NOTE
DELL’AUTORE
E così anche questa fatica è
terminata. Abbiamo avuto il punto di vista del cast di Capitan America sulla
vicenda più ampiamente narrata nella miniserie Crossover. Su cui troverete
tutte le risposte o quasi ai quesiti sollevati qui.
Quanto a ciò che ci riguarda più da
vicino…
1)
A livello di continuity questa storia
si situa dopo Capitan America #43 ed in parallelo agli eventi narrati in
Crossover #1/5, Vendicatori Annual #4 nonché altri tie-in in cui appaia Capitan
America.
2)
Che ne sarà dei membri del nostro cast
dopo questa storia? Presto detto: A) Capitan America, American Dream e Falcon
riappariranno in Capitan America #44 per affrontare nuove sfide; B) Steve
Rogers riapparirà, invece, in una nuova miniserie intitolata “Steve Rogers,
Supersoldato” che en ridefinirà lo status quo in maniera irreversibile; C) Nick
Fury ed i suoi amici sono destinati a riapparire nel rilancio in grande stile
della serie personale del più tosto ex sergente del mondo dei comics.
Restate sintonizzati
per saperne di più.
Carlo
[1]Come narrato In Thunderbolts #25 (In Italia su Capitan America & Thor #74/75).
[2] Come visto in Capitan America #42 e 43.
[3] Accadde in Invaders #1/3 (In Italia su Capitan America, Corno, #107/109).
[4]Steve Rogers, il redivivo Capitan America Originale della realtà MUSA.
[5] Un resoconto molto condensato di eventi avvenuti in Capitan America #38/43.
[6] Defense Intelligence Agency.
[7] Ma che ben conosce chi ha letto lo speciale “Who will wield the shield” (in Italia su Capitan America, Marvel Italia, #4).
[8] Entrambe uccise in Capitan America #40 dal Teschio Rosso o per suo ordine.
[9] Il Confessore in Devil #46.
[10] Ovvero I Potenti Vendicatori, come dovreste sapere se siete lettori anche della Marvel USA oltre che di Marvelit.
[11] Lo potete vedere in Vendicatori Annual #4.
[12] Per saperne di più non dimenticate di leggere Crossover #3.
[13] Quello di Wasp, nuova identità di Henry Pym nell’universo Marvel USA.
[14] Per maggiori particolari, vedi Crossover #4.
[15] Sempre su Crossover #4
[16] Maggiori spiegazioni nella miniserie Captain America Reborn #1/6 (in Italia su Capitan America, Marvel Italia, #3).
[17] Vedi Crossover #5.